“Si tratta di imprese locali che hanno investito cospicue risorse in questo progetto ma che adesso, considerato l’intollerabile ritardo, non sono più in grado di pagare gli operai, e saranno costrette a portare i libri contabili in Tribunale per l’inevitabile dichiarazione di fallimento –  afferma la Ferreri -. Ho appreso che lo scorso dicembre – continua la parlamentare 5Stelle – è stato istituito presso la Prefettura di Ragusa un tavolo permanente con la partecipazione delle componenti istituzionali coinvolte, delle associazioni di categoria, nonché della stessa CO.SI.GE., finalizzato a monitorare lo stato di avanzamento dei lavori e risolvere questa piaga dei ritardi nei pagamenti. Orbene, l’ennesimo inutile tavolo permanente improduttivo di un qualsiasi risultato, stante il protrarsi della situazione. Proprio oggi mi è giunta voce che a partire da lunedì 20 febbraio le ditte locali non evaderanno più ordini provenienti dalla Co.Si.Ge., bloccando di fatto i lavori dell’unico cantiere aperto in Sicilia ma che sin da subito si è distinto per la sua travagliata gestazione”.

La deputata ha già scritto al presidente Crocetta, all’assessore alle Infrastrutture Pistorio, al Prefetto di Ragusa e ai vertici del CAS, invitandoli a vigilare sulla serietà delle imprese a cui vengono affidati gli appalti, e a controllare la gestione dei fondi pubblici erogati alle ditte che si aggiudicano i lavori. “Non è tollerabile – conclude – che le uniche a rimetterci siano sempre le piccole medie imprese che lavorano nei territori utilizzando operai locali e risorse proprie”.