19 Marzo 2024
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Nolo navi: partiti gli aumenti derivanti dal Sulphur Cap

Dall’inizio di gennaio 2020 gli autotrasportatori sono sul piede di guerra contro gli aumenti applicati da tutte le compagnie marittime sui traghetti a causa dell’obbligo di usare gasolio a basso tenore di zolfo o filtri sulle emissioni. Dopo i picchetti e i presidi nei porti di Sicilia e Sardegna del 7 gennaio, è iniziata una tregua che scadrà tra pochi giorni e le proteste potranno riprendere se il Governo non prenderà provvedimenti per limitare o annullare l’aumento dei costi del trasporto. Ma a quanto ammontano gli aumenti? Le compagnie hanno pubblicato la lista dei supplementi, che variano secondo le rotte ma sono simili tra le compagnie. Per esempio, per i traghetti destinati alla Sicilia, Grimaldi applica un supplemento da 6 a 9 euro per metri lineare, le stesse cifre di Gnv, che vale per unità piene o vuote e che non prevede l’applicazione degli sconti offerti sulle tariffe. In concreto, ciò significa un aumento da 82 a 124 euro per semirimorchio a viaggio.
Se per la Sicilia gli autotrasportatori possono scegliere di viaggiare su strada (tranne che per l’attraversamento dello Stretto di Messina, dove comunque gli aumenti incidono meno), per la Sardegna non ci sono alternative alla nave. In questo caso, il supplemento varia da 6 a 8 euro al metro lineare, quindi da 82 a 110 euro per semirimorchio. Ancora più salato può essere l’aumento nel caso delle rotte internazionali. Per Grecia e Spagna il supplemento mantiene valori simili all’Italia, ossia da 5 a 8 euro il metro nel primo caso e da 5 a 9 euro il metro nel secondo, ma per il nord Africa i prezzi aumentano fino a 14 euro il metro da Genova a Tangeri, ossia 192 euro per semirimorchio. Ciò vale per le compagnie italiane, mentre quelle straniere possono offrire valori diversi. Per esempio, Anek chiede un supplemento di 3 euro per metro tra la Grecia e Bari, che diventano 6,5 per Venezia e 7 per Ancona, a fronte di 5-8 euro chiesti da Grimaldi. Per la Tunisia, i supplementi delle compagnie tunisine sono stati stabiliti dall’Union Tunisienne de l’Industrie du Commerce et de l’Artisanat e prevedono un valore tra 160 e 180 auro per semirimorchio indipendentemente dalla rotta.

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