29 Marzo 2024
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RAM chiede fondo per i porti

mct-termina-gioia-170124183319_bigIl presidente di Rete Autostrade Mediterranee propone di convogliare in un’unica SGR tutti gli strumenti di co-finanziamento nazionali e comunitari delle opere infrastrutturali negli scali.
Anche se da maggio 2017 non siederà più sulla poltrona di presidente di Ram – Rete Autostrade Mediterranee – Antonio Cancian ha voluto concludere il suo mandato al vertice della società del ministero dei Trasporti con una proposta: “Un Fondo per la portualità e la logistica gestito da una SGR, a mio avviso Cassa Depositi e Prestiti, potrebbe coordinare e intercettare opportunità di finanziamento a livello regionale, nazionale, europeo per lo sviluppo del sistema del Paese. L’impegno di Ram percorre questa direzione adoperandosi, come partner strategico per la definizione della fattibilità tecnico-economica di progetti europei e territoriali inquadrati in una visione complessiva del Mediterraneo, come ente propulsore, attraverso le 15 Autorità di Sistema Portuale, di una progettualità di valore e sostenibile dal punto di vista tecnico-economico, sociale e ambientale e come braccio operativo del Mit per la gestione degli incentivi all’autotrasporto e all’intermodalità”.
La proposta, già annunciata lo scorso autunno da Luigi Merlo (allora consigliere del Ministro Delrio per la portualità e la logistica), è stata lanciata in occasione del “2° Forum Nazionale sulla Portualità e la Logistica”, che si è svolto a Livorno e rientra nel “Fondo da ripartire per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese” istituito presso il ministero dell’Economia con l’ultima Legge Finanziaria. Parte delle risorse di questo fondo (che ha una dotazione di 1900 milioni di euro per l’anno 2017, 3150 milioni per l’anno 2018, 3500 milioni per l’anno 2019 e 3000 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032) sarebbe destinata a interventi di sviluppo nei settori della portualità e della logistica.
Il numero uno di Ram ha aperto i lavori sottolineando come il settore portuale e logistico italiano deve fare sistema per tenere il passo di una trasformazione globale dai ritmi impressionanti, dettata dalla concentrazione di flussi su nodi e corridoi, instabilità politiche, dall’avvento di e-commerce e nuove tecnologie.
Cancian nel suo discorso ha parlato ad ampio raggio del contesto di mercato attuale nel quale l’Italia opera dicendo: “Serve una risposta forte attesa dall’Europa che, di fronte a questa trasformazione in atto, deve riscoprire l’importanza di fare rete al suo interno e connettersi con l’esterno. Ma se l’Europa ha dato forte slancio al tema della progettualità, meno è stato fatto dal punto di vista delle risorse. Su questo l’Italia ha una risposta nel Piano Strategico Nazionale, che spinge fortemente a ragionare in ottica di coordinamento e integrazione, e dunque razionalizzazione. Ora tocca al territorio, che dovrebbe avere lungimiranza per far sì che le aree integrate possano trovare, nell’ambito dei tavoli avviati dal Ministero, soluzioni condivise: un’azione e una progettazione sinergica che comprenderebbe entità solide, paragonabili ad altre realtà del Nord Europa”.
Nella cosiddetta Blue Economy l’Italia è leader nell’area del Mediterraneo con 480 milioni di tonnellate di merci transitate dagli scali nazionali. Secondo elaborazioni di Ram su dati di Assoporti, del Mit e di Unioncamere, nel 2016 il nostro Paese ha prodotto oltre 50 miliardi di euro di import-export, superando gli altri stati dell’area, mentre l’Italia è il primo Paese al mondo per il segmento ro-ro, con 93,6 milioni di tonnellate trasportate. Le imprese del settore sono 160mila e occupano un milione di addetti. Le sole imprese italiane appartenenti al settore movimentazione merci e passeggeri nel 2015 hanno prodotto 7,7 miliardi di euro.

Nicola Capuzzo

Tratto da: http://www.trasportoeuropa.it/index.php/home/archvio/14-marittimo/16294-ram-chiede-fondo-per-i-porti-

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