4 Dicembre 2024
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Tempi di guida e di riposo: Le ore per il carico e scarico non possono essere conteggiate come pausa

L’uso corretto del tachigrafo è quindi essenziale non solo per l’autista, ma anche per il datore di lavoro, responsabile dell’organizzazione dei turni e della pianificazione delle attività di carico e scarico.

La recente sentenza della Cassazione n. 27324 del 22 ottobre 2024 sottolinea l’importanza di rispettare le regole sui tempi di guida e di riposo, utilizzando il tachigrafo per registrare solo le interruzioni effettive.

Per gli autisti, è essenziale capire quando un’attività può essere conteggiata come pausa e assicurarsi che il tachigrafo sia utilizzato correttamente. Questa decisione è un monito per gli operatori del settore dell’autotrasporto e rafforza la responsabilità condivisa tra autisti e aziende, promuovendo una maggiore sicurezza stradale e un’adeguata tutela dei lavoratori.

Con l’ordinanza n. 27324 del 22 ottobre 2024, la Corte di Cassazione ha ribadito il proprio orientamento riguardo alla gestione delle pause di guida e all’utilizzo del tachigrafo. Questo strumento è fondamentale poiché registra i tempi di guida, riposo e altre attività degli autisti, essenziali per applicare la normativa europea sui trasporti su strada.

Il tachigrafo è uno strumento essenziale per monitorare le ore di guida e garantire la sicurezza stradale. Tuttavia, secondo la Cassazione, non tutte le pause registrate sono valide per rispettare le normative europee. Se durante queste interruzioni l’autista svolge altre attività lavorative, come il carico e scarico delle merci, tali periodi non sono considerate vere pause.

Il caso riguarda un ricorso degli autisti A.A. e B.B. contro una sanzione per non aver rispettato i tempi di riposo del tachigrafo, in violazione dell’art. 7 del Regolamento CE n. 561/2006, che richiede una pausa di almeno 45 minuti ogni quattro ore e mezza di guida.

Il Tribunale di Chieti ha rigettato un ricorso, confermando la validità del verbale che evidenziava irregolarità nel registro del tachigrafo. Gli autisti non avevano annotato correttamente i periodi di pausa, rendendo impossibile la verifica delle interruzioni dell’attività di guida.

La Cassazione ha sottolineato l’importanza che le pause degli autisti siano effettive per garantire la sicurezza e che il tachigrafo registri tutte le attività dell’autista. Le pause devono essere considerate valide solo se durante esse l’autista non è impegnato in altre mansioni lavorative. Se un autista segna una pausa con il tachigrafo ma svolge altre attività, come spostamenti di carico o manutenzione, quel tempo non è considerato riposo.

La registrazione errata nel tachigrafo può portare a sanzioni condivise tra autisti e datori di lavoro, secondo il Codice della Strada e il Regolamento comunitario.

La sentenza della Cassazione n. 27324 del 22 ottobre 2024 evidenzia l’importanza di una gestione precisa dei tempi di guida e di riposo, tramite un corretto uso del tachigrafo. È fondamentale che le aziende di autotrasporto e i loro autisti rispettino rigorosamente le normative per evitare sanzioni e garantire sicurezza. È essenziale comprendere le regole riguardanti il conteggio delle pause, rafforzando così la responsabilità condivisa tra autisti e aziende per promuovere una maggiore sicurezza stradale e la tutela dei lavoratori.

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