"Lavori troppo a rilento Città in ginocchio per i cantieri"
“Da oltre un anno chiediamo tempi certi e la possibilità di prevedere indennizzi in favore degli esercenti che si trovano in prossimità di questi cantieri – scrive Patrizia Di Dio -. Ci sembra che ad oggi nessuna di queste richieste abbia trovato accoglimento. Chiediamo il rispetto di coloro che vedono calpestati i propri diritti di fare impresa e che versano in una preoccupante e grave situazione. Le attività patiscono oggettivi disagi e difficilmente saranno in grado di resistere per molto tempo e ciò è drammaticamente inaccettabile”.
“Il crono programma, a suo tempo condiviso dall’amministrazione comunale e da Rfi/Tecnis – sottolinea Patrizia Di Dio – è ormai saltato da tempo e non abbiamo notizie o aggiornamenti in merito ad una sua possibile rielaborazione. Da mesi non abbiamo notizie e non possiamo dare risposte a chi invoca aiuto o chiede semplicemente e, soprattutto, più che legittimamente, di essere aggiornato per pianificare le attività della propria impresa, oltre che garanzie sulla sicurezza dei luoghi dopo alcuni incresciosi episodi. Ribadiamo inoltre – precisa Di Dio – la richiesta di sostenere gli esercenti annullando o riducendo il peso dei tributi locali”.
“A tutto questo si aggiunge la preoccupazione per la situazione di caos lungo l’asse del Porto, insostenibile per il commercio e per la stessa città – continua Patrizia Di Dio – anche in considerazione che nei prossimi giorni sembrerebbe prevista la chiusura di una carreggiata di via Crispi. Riteniamo che su questo fronte dovrebbe essere scontato uno slittamento della chiusura fino a quando non sarà risolta la situazione di emergenza nell’accesso al porto e fino a quando non sarà ridotto il flusso di turisti di rientro dalle ferie estive. Non comprendiamo, infatti – conclude Patrizia Di Dio – il sorgere di ulteriori cantieri, quando quelli attualmente aperti sono già disertati dai lavoratori della Tecnis e per i quali, se a breve non si sarà in grado di garantire tempi adeguati e certi, con il giusto recupero del tempo perso nel frattempo per i problemi della stessa Tecnis, sarebbe più che opportuno chiedere il ripristino dei luoghi, in attesa che vengano attuate le indispensabili e più che legittime garanzie a tutela delle attività che insistono in queste aree”.