Telepedaggio unico europeo: l’Italia rischia un deferimento a causa del mancato adeguamento della rete siciliana
A maggio 2025, l’Italia è stata nuovamente criticata dalla Commissione Europea per non aver attuato la Direttiva (UE) 2019/520, che istituisce il Servizio Europeo di Telepedaggio (Eets), volto a semplificare il pagamento dei pedaggi in tutta l’Unione con un unico contratto e dispositivo, favorendo una mobilità fluida lungo i corridoi europei.
La Commissione ha inviato una nuova lettera di costituzione in mora all’Italia, focalizzandosi sul problema del telepedaggio elettronico in Sicilia, dove non esiste ancora un sistema conforme. Questo ritardo ostacola l’interoperabilità e il rispetto delle regole europee, costringendo i conducenti a gestire più contratti e dispositivi per attraversare l’Italia.
La direttiva Eets, attuata nel 2019 e da recepire entro ottobre 2021, mira a superare le frammentazioni nel pagamento dei pedaggi, permettendo agli utenti di viaggiare liberamente in tutta l’Unione grazie a un sistema armonizzato. Essa richiede che ogni fornitore garantisca la copertura dei “domini Eets” entro due anni e rispetti standard tecnici comuni. Inoltre, prevede uno scambio di informazioni tra Stati membri per identificare quelli che non pagano i pedaggi, facilitando il recupero dei crediti oltre i confini nazionali.
L’Italia è ancora tra i Paesi con procedure aperte per il mancato recepimento di Direttive europee sui trasporti; se Roma non risponde adeguatamente alla Commissione entro due mesi, ci sarà un parere motivato e possibile deferimento alla Corte di Giustizia dell’UE.