24 Agosto 2025
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Monte Bianco chiuso 15 settimane: cosa cambia per l’autotrasporto

Dal 1° settembre (ore 17:00) al 12 dicembre 2025 (ore 17:00) il Traforo del Monte Bianco sarà totalmente chiuso per il secondo cantiere-test di risanamento della volta. L’intervento, che riguarda due porzioni per un totale di circa 254 metri, fa parte di un piano pluriennale di rinnovamento strutturale. La finestra autunnale è stata scelta per ridurre l’impatto su turismo ed economia, lontano dal picco estivo e prima della stagione invernale.


L’impatto sull’autotrasporto e la logistica

Per il trasporto merci questa chiusura non è un dettaglio:

  • Deviazione dei flussi: secondo le autorità francesi circa il 90% dei camion si riverserà sul Traforo del Fréjus.
  • Tempi e costi: tratte come Ginevra–Torino o Milano–Lione subiranno allungamenti di percorrenza e pedaggi più elevati.
  • Vincoli operativi: il Gran San Bernardo richiede rispetto delle regole svizzere (divieti notturni e festivi per HGV, tasse LSVA/PSVA) e presenta talvolta chiusure notturne per lavori.
  • Intermodalità: la ferrovia AFA Orbassano–Aiton, sospesa nella primavera 2025, resta un’incognita nonostante gli annunci di riattivazione.

Un Frejus rinnovato

Dal 28 luglio 2025 il Traforo del Frejus dispone di una seconda galleria stradale. Si tratta di un’opera lunga 12,9 km, con corsie da 3,5 m, dotata di 34 rifugi pedonali e 9 bypass per i soccorsi.

La novità è cruciale per il settore:

  • i due tubi permettono la separazione dei flussi (una direzione per l’Italia, l’altra per la Francia), eliminando il doppio senso che rappresentava il principale limite del vecchio assetto;
  • in caso di manutenzioni, il traffico potrà essere gestito senza chiusure totali;
  • la sicurezza per i TIR aumenta, con sistemi avanzati di ventilazione, monitoraggio e percorsi di evacuazione.

In pratica, il Frejus diventa un’infrastruttura molto più affidabile proprio alla vigilia della lunga chiusura del Monte Bianco: una coincidenza che riduce, almeno in parte, i rischi di congestione e incidenti.


Le alternative principali

1) Frejus – ora asse portante

Con la seconda canna, il Frejus è destinato a reggere la gran parte del traffico merci. Resta però soggetto a pedaggi elevati e a possibili lavori notturni programmati: conviene pianificare con attenzione.

2) Gran San Bernardo

Tunnel aperto tutto l’anno, ma con i vincoli tipici del territorio svizzero: tasse aggiuntive, divieti notturni e domenicali, possibili chiusure temporanee per lavori o maltempo.

3) Corridoio costiero Ventimiglia (A10/A8)

Alternativa utile per collegamenti con la Provenza e il sud della Francia, ma con rischi di congestione cronica sull’A8.

4) Monginevro

Valico alpino aperto, ma adatto più a traffico locale che internazionale: limitazioni stagionali e divieti per mezzi oltre le 26 tonnellate ne riducono l’affidabilità.


Indicazioni pratiche

  • Ricalcolare tempi e costi: aggiornare contratti e offerte considerando pedaggi e km extra.
  • Monitorare chiusure e lavori: Frejus e Gran San Bernardo pubblicano calendari aggiornati su siti ufficiali.
  • Gestione merci ADR: controllare in anticipo le regole su tunnel alternativi, diverse da quelle del Monte Bianco.
  • Avere un piano B: predisporre rotte di riserva in caso di imprevisti al Frejus, oggi più sicuro ma pur sempre sotto pressione.

La chiusura del Monte Bianco per 15 settimane è uno shock annunciato, ma la contemporanea entrata in funzione della seconda canna del Frejus mitiga in modo significativo i rischi. Restano da affrontare costi più alti e tempi più lunghi, ma la rete alpina, per la prima volta, offre un corridoio alternativo capace di assorbire il traffico merci in condizioni di maggiore sicurezza.

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