Commissione Europea presenta nuove regole autotrasporto
Trasporti più sicuri, pedaggi equi, riduzione dell’inquinamento, lotta al lavoro nero: la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure per il miglioramento della mobilità battezzato “L’Europa in movimento”. L’obiettivo è realizzare benefici che “a lungo termine si estenderanno ben oltre il settore dei trasporti, in quanto tali misure promuoveranno l’occupazione, la crescita e gli investimenti, rafforzeranno l’equità sociale, amplieranno le possibilità di scelta dei consumatori e indirizzeranno l’Europa sulla strada della diminuzione delle emissioni”.
Il pacchetto di misure prevede una prima serie di 8 iniziative legislative riguardanti in modo specifico il trasporto su strada. Stop al dumping sociale degli autotrasportatori dell’Europa dell’Est. E’ questo l’obiettivo delle nuove misure proposte dalla Commissione Ue nel pacchetto ‘mobilità pulita‘, dove vengono riviste le regole su cabotaggio, trasporto internazionale e riposo in base al principio di “paga uguale per lavoro uguale”, oltre a semplificare le procedure amministrative per camionisti e società di trasporto. Sul fronte del cabotaggio, Bruxelles estende il numero di operazioni possibili da 3 in 7 giorni a un numero illimitato ma in 5 giorni. Allo stesso tempo, l’autotrasportatore verrà considerato lavoratore distaccato sin dal primo giorno di cabotaggio, con le condizioni di trattamento del Paese della consegna. Nelle operazioni internazionali, invece, il camionista riceverà il salario del Paese solo quando vi passa almeno 3 giorni al mese. Sul fronte del riposo settimanale, divieto di passarlo in cabina: dovrà essere o a casa o in albergo. Finisce anche l’obbligo di avere tutti i contratti cartacei nel camion, che dovranno essere disponibili invece in formato digitale.
Quello del trasporto merci su gomma è un settore di particolare importanza per l’esecutivo comunitario, perchè impiega direttamente 5 milioni di europei, e perchè è all’origine di circa un quinto delle emissioni di gas serra dell’Ue. Le proposte puntano a migliorare il funzionamento del mercato del trasporto delle merci su strada e le condizioni sociali e occupazionali dei lavoratori. In particolare, prevede una maggiore attenzione al rispetto delle normative, della lotta alle pratiche occupazionali illecite, del taglio degli oneri amministrativi per le aziende e della precisazione delle norme esistenti, ad esempio sull’applicazione delle leggi nazionali sul salario minimo.
Secondo il vicepresidente Maros Sefcovic, “il mondo dei trasporti si sta trasformando in modo radicale. L’Europa deve cogliere questa opportunità e plasmare il futuro della mobilità”. Violeta Bulc, Commissaria per i Trasporti, ha spiegato poi che “con queste riforme porremo le fondamenta per soluzioni stradali digitali standardizzate, condizioni sociali più eque e regole di mercato applicabili. Le riforme contribuiranno a ridurre i costi socio-economici dei trasporti, come il tempo perduto a causa del traffico, gli incidenti stradali mortali o con feriti gravi e i rischi per la salute derivanti dall’inquinamento e dal rumore”.
La Commissione promuove inoltre le soluzioni di mobilità senza interruzioni che permetteranno ai cittadini e alle imprese di spostarsi più facilmente in tutta Europa. Va in questa direzione la proposta di migliorare l’interoperabilità tra i sistemi di telepedaggio, che consentirà agli utenti della strada di viaggiare nell’intera Unione senza doversi preoccupare delle diverse formalità amministrative. Specifiche comuni per i dati relativi al trasporto pubblico, inoltre, permetteranno di pianificare meglio il viaggio e di seguire l’itinerario migliore anche quando questo comporta l’attraversamento di una frontiera.
Questa prima serie di 8 proposte sarà integrata nel corso dei prossimi 12 mesi da altre proposte, fra cui quelle relative alle norme sulle emissioni successive al 2020 per autovetture e furgoni, oltre alle prime norme in assoluto riguardanti le emissioni dei veicoli pesanti, che fanno seguito alla proposta odierna concernente il monitoraggio e la trasmissione di informazioni in tema di emissioni di CO2 e consumo di carburante dei veicoli pesanti. Si vuole in questo modo stimolare l’innovazione, oltre a contribuire ad aumentare la competitività, ridurre le emissioni di CO2 e migliorare la qualità dell’aria, la salute pubblica e la sicurezza dei trasporti.