14 Dicembre 2024
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Confermata nella legge di Stabilità l'intesa governo-autotrasporto: tranne il Sistri…

 Per l’approvazione della legge di Stabilità siamo ormai in vista del traguardo. Giorno dopo giorno gli emendamenti si moltiplicano, ma a quanto pare hanno toccato l’autotrasporto in maniera minima e non sostanziale. Gli articoli che interessano il settore, cioè, salvo imboscate dell’ultima ora, non dovrebbero contenere sorprese. Stando infatti al resoconto che effettua Paolo Uggè sul sito di Conftrasporto – confederazione di cui è presidente – i punti dell’intesa tra organizzazioni di categoria dell’autotrasporto e governo, dopo essere “imbarcati” nella Legge di Stabilità, avrebbero retto all’onda d’urto delle Camere parlamentari, sia dal punto di vista economico sia da quello normativo. Sono stati confermati, infatti, i 250 milioni di euro di euro che il governo stanzia per il settore, ai quali in più vanno aggiunti 90 milioni annui per tre anni per favorire lo sviluppo delle autostrade del mare e del ferro bonus. Per quanto riguarda le spese non documentate, che come si ricorderà sono state ristrette a due sole fasce (trasporti comunali e oltre), sarebbero state modificate le quantità previste per i trasporti nelle città, mentre quelli su scala più larga andranno definiti quando, come di consueto, si andranno a definire con decreto dedicato i singoli capitoli di spesa dei 250 milioni. I rimborsi delle accise, come si vociferava, rimangono confermate, ma soltanto per i veicoli la cui classe di inquinamento è euro 3 o superiore. In pratica, tagliando il rimborso ai veicoli più inquinanti, si è riusciti a garantirlo per quelli meno inquinanti.

Si registra pure la mancata estensione all’autotrasporto del contributo di funzionamento dell’Authority sui Trasporti, materia sulla quale peraltro si attende la sentenza del TAR del Piemonte che di fatto ha sospeso i pagamenti dei contributi.

L’unica sconfitta – sempre ovviamente incrociando le dita – riguarda il Sistri: nella legge di Stabilità infatti non compare l’attesa proroga dell’entrata in vigore delle sanzioni, né quella relativa alle tempistiche del contributo di funzionamento, due elementi cioè presenti nell’intesa con il governo.

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