Orario di guida trasportatori: ogni quante ore c’è l’obbligo di riposarsi?
Orario di guida trasportatori: ogni quante ore c’è l’obbligo di riposarsi?
Come noto l’attività dell’autotrasporto merci su strada – effettuata sia in proprio che per conto terzi – è regolata dalle norme sull’impiego della disciplina dei tempi di guida, interruzioni e riposo, alle quali devono attenersi tutti gli autisti professionisti.
Ed è proprio su questa disciplina che è intervenuta recentemente la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (nella causa C-102/16 per la quale la sentenza è stata depositata il 20 dicembre 2017) facendo chiarezza sulle modalità con cui gli autisti professionisti devono rispettare le norme sui tempi di guida.
Una sentenza molto importante perché, come vedremo di seguito nel dettaglio, stabilisce che per gli autotrasportatori il giorno di riposo settimanale non può essere effettuato a bordo del mezzo.
Prima di vedere quanto stabilito dalla Corte di Giustizia europea, ecco quali sono le norme sull’orario di lavoro che gli autisti professionisti devono rispettare quando sono alla guida.
Orario di guida per autisti professionisti
Come stabilito dal regolamento CE 561/2006, gli autisti professionisti non possono superare le 9 ore di guida giornaliere.
Questo limite può essere sforato di un’ora – quindi si può guidare per un massimo di 10 ore – ma solo per due volte alla settimana.
Inoltre c’è un limite settimanale da non superare, pari a 56 ore. Per due settimane consecutive, invece, l’orario di guida complessivo non può essere superiore alle 90 ore. È bene specificare che nel calcolo di questi orari vanno comprese sia le ore passate guidando nei Paesi dell’Unione Europea che nei paesi terzi.
Interruzioni
È l’articolo 7 del suddetto regolamento a disciplinare invece le interruzioni, ossia i momenti di riposo che camionisti e autisti sono costretti a rispettare durante un viaggio. Qui viene stabilito che il conducente del mezzo ogni 4 ore e mezza deve fermarsi per almeno 45 minuti, ad eccezione di quando sta per cominciare un periodo di riposo.
Giorno di riposo
L’articolo 8 – affrontato dalla Corte di Giustizia nella recente sentenza – invece detta le norme sui giorni di riposo. Ad esempio, il regolamento CE 561/06 stabilisce che gli autisti hanno l’obbligo di effettuare un nuovo riposo giornaliero nell’arco di 24 ore dal termine del precedente riposo (sia giornaliero che settimanale).
Per essere valido il giorno di riposo deve avere una durata superiore a 11 ore; se inferiore, ma superiore alle 9 ore, viene considerato come un riposo giornaliero ridotto. È bene ricordare però che tra due periodi di riposo settimanale non si possono osservare più di tre giorni di riposo ridotti.
Per non rischiare una sanzione gli autisti ogni due settimane devono aver effettuato almeno due giorni di riposo settimanale, oppure un periodo di riposo settimanale più uno ridotto di almeno 24 ore.
Nel complesso quindi il regolamento impone almeno 45 ore continuative di riposo durante la settimana; quello che in molti si chiedono è se questi giorni si possono trascorrere a bordo del veicolo in sosta, oppure no.
A tal proposito è arrivata la risposta della Corte di Giustizia europea, che ha fatto chiarezza su questo importante aspetto.
Il giorno di riposo può essere trascorso sul mezzo?
L’articolo 8 del regolamento CE 561/06 stabilisce che il giorno di riposo settimanale può essere trascorso sul mezzo, ma solo quando sussistono determinate condizioni:
- ci si trova in trasferta;
- il veicolo è in sosta e attrezzato per far dormire tutti i suoi conducenti.
Dal regolamento però non si capisce se si tratta del giorni di riposo regolare o di quello ridotto; a tal proposito è intervenuta la Corte di Giustizia europea dichiarando che le disposizioni del suddetto regolamento riguardano esclusivamente il giorno di riposo ridotto.
Il riposo settimanale regolare, quindi, va obbligatoriamente trascorso fuori dal mezzo, anche qualora questo sia sufficientemente attrezzato. Insomma, in questi periodi gli autisti devono evitare le trasferte, o in tal caso devono pagarsi un alloggio che gli permetta di passare 24 ore fuori dal mezzo.