Costi minimi per la sicurezza dell'autotrasporto
Il 25 ottobre 2012 sarà una giornata decisiva: il TAR del Lazio esaminerà la richiesta di sospensiva.
L’articolo 2 della legge 32 del 2005 stabilisce che la liberalizzazione regolata dell’esercizio dell’attività di autotrasporto deve avvenire salvaguardando la concorrenza tra le imprese di autotrasporto senza compromettere la sicurezza sociale e della circolazione stradale. E il limite al di sotto del quale non è possibile scendere nella trattativa economica, limite fissato per impedire che vengano neppure coperti i costi della vezione di un mezzo, e per non lasciare in circolazione sulle strade camion divenuti pericolosi proprio perchè non sottoposti, per risparmiare, a un’adeguata manutenzione e guidati da conducenti non professionali, è fissato dall’articolo 83 bis.
L’adozione di comportamenti in linea con le normative vigenti da parte di tutti i protagonisti della filiera del trasporto, rappresenta inoltre un elemento essenziale per scongiurare l’ingerenza della criminalità organizzata nella gestione delle aziende di autotrasporto.
Per tutto questo il rispetto dei costi minimi (o incomprimibili) per la sicurezza dell’autotrasporto, un sistema che non si basa su prezzi obbligatori né su tariffe, ma su parametri di riferimento che sono definiti da un organismo del ministero dei Trasporti, è un elemento imprescindibile per la tutela della sicurezza sulle strade, come dimostrano anche i dati Inail che dimostrano come, grazie anche ai costi incomprimibili, sia diminuita del 30 per cento la mortalita’ sulle strade italiane.
Costi minimi che il Parlamento italiano ha definito indispensabili per rendere reale quanto scritto nel Protocollo di legalità e sicurezza sottoscritto dal ministero dell’Interno, per assicurare a tutti certezza delle regole senza limitare la liberta’ di concorrenza e impedendo l’eliminazione di una norma che trasformerebbe il settore dell’autotrasporto in un “Far West”, dove il piu’ furbo vince sempre. E dove numerosi operatori non potrebbero sopravvivere senza mettere a repentaglio l’incolumita’ di tante persone.
Il 25 ottobre i giudici del Tar (il Tribunale Amministrativo Regionale) del Lazio esamineranno la richiesta di sospensiva, presentata da una parte della committenza, dell’entrata in vigore dei costi minimi per la sicurezza nell’autotrasporto. Cancellando, con un clamoroso colpo di spugna, una legge capace di salvare vite umane (nel periodo della vigenza delle norme sono diminuiti del 30 per cento i morti alla voce trasporti) senza incidere, se non forse per qualche millesimo di euro, sul costo finale delle merci che quotidianamente, proprio grazie ai camion che assicurano la consegna dell’85 per cento dei prodotti che viaggiano in Italia, e in assenza di efficaci vie di trasporto alternative alla gomma, arrivano nei supermercati e nei negozi, nelle fabbriche e nei laboratori artigianali…
Una decisione, quella che i giudici del T.A.R. sono chiamati a prendere in materia di sicurezza, decisiva per la vita di migliaia di persone sicurezza sulle strade, quella stessa sicurezza che, così come scritto nell’articolo 41 comma 2 della Costituzione e come confermato dalla Direttiva Comunitaria Bolkestein e dalle sentenze dell’Alta Corte di Giustizia europea, “rappresenta un valore che può limitare la libertà di impresa”.