Il Ponte sullo Stretto di Messina? “Nessuna analisi giustifica una spesa simile”
Il presidente del consiglio Matteo Renzi rilancia il progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina, ma c’è chi è pronto a lanciarlo solo in pattumiera, giudicandolo un investimento inefficiente che produce solo un alto debito. A stroncare la nuova struttura sono i responsabili dell’Osservatorio nazionale sulle liberalizzazioni e sui trasporti, l’Onlit, secondo i quali “nessuna analisi tecnico-economica giustifica la necessità del Ponte sullo Stretto di Messina”. E, in assenza di una valutazione sistematica dei costi e dei benefici dei singoli progetti, non c’è alcuna garanzia che il progetto possa rientrare nell’elenco delle “ soluzioni più efficienti e funzionali al conseguimento degli obiettivi di sviluppo “. Secondo il presidente dell’Onlit, Dario Balotta, “la sfida italiana è quella di saper innalzare l’efficienza della spesa, migliorando le procedure che la governano, gli appalti e i controlli fuori dalle logiche campanilistiche o, peggio, clientelari. Se un treno impiega tre ore da Messina a Palermo (232 chilometri) e 4,30 minuti da Villa San Giovanni a Salerno (400 chilometri)”, ha sottolineato Balotta, “non è prioritario anzi è inutile fare il ponte sullo Stretto per ridurre di qualche decina di minuti la percorrenza verso la Calabria e il Continente”. Pertanto “chiedere più flessibilità all’Europa per affrontare l’enorme spesa del ponte tra 5 e 8 miliardi significa rimanere imprigionati in un alto debito generato, proprio dall’inefficienza degli investimenti, basti pensare ai tanti aeroporti, porti e autostrade sottoutilizzati a causa dell’assenza di rigorose analisi costi-benefici”.