Renzi rilancia il Ponte sullo Stretto: ‘Chiamiamolo collegamento Napoli-Palermo ma facciamolo, vale 100 mila posti di lavoro’
“Lancio una sfida a voi, quella di completare il grande progetto che Delrio chiama Napoli-Palermo per non chiamare ponte sullo Stretto, che è di fatto il collegamento tra Napoli e Palermo in un’operazione che porti non solo posti di lavoro, ma che sia utile per una struttura che tolga la Calabria dall’isolamento in cui si trova e che poi consenta di avere una Sicilia più vicina e raggiungibile”.
La sfida, l’ennesima, è del presidente del Consiglio Matteo Renzi. L’ha lanciata intervenendo alla celebrazione per i 110 anni della Salini-Impregilo alla Triennale di Milano e lo ha fatto cogliendo di sorpresa tutti. Basta cambiare la parola per fermare le polemiche sul Ponte sullo stretto? Probabilmente no ma Renzi lo vuole fare.
“Su questo vi sfido; noi siamo pronti, per cui se voi siete nelle condizioni di portare le carte e sistemare ciò che è fermo da 10 anni, noi lo sbocchiamo – ha continuato – è una provocazione ma non è slegata con il resto, si collega con quello che in questi anni abbiamo cercato di terminare, le opere degli altri. La Variante di Valico, la Quadrilatero fra Umbria e Marche, il tema del Terzo valico fra Liguria e Piemonte, la Napoli-Bari e naturalmente la Salerno-Reggio Calabria che dal 22 dicembre sarà percorribile senza più cantieri”.
“Il Ponte può significare 100mila posti di lavoro – ha aggiunto Renzi – se siete nella condizione di sbloccare le
carte e di sistemare quello che e’ fermo da 10 ani noi ci siamo”
Accantonato per dar spazio ad altre opere ritenute primarie, oggetto di proteste degli ambientalisti, il Ponte sullo Stretto di Messina è un sogno che si accarezza da tempo ma che è altrettanto osteggiato da quando se ne parla. la sua realizzazione era stata lanciata come cosa concreta e fattibile dal governo Berlusconi ma di lavori non ne sono mai partiti e la rinuncia al progetto con relativo danno economico da pagare al General Contractor era stata decisa da un governo di centro sinistra come quello che adesso vuol far ripartire l’opera.
di Redazione
