Logistica in conto terzi: mercato in crescita, nel 2023 toccherà i 112 miliardi di euro
Con un mercato che toccherà i 112 miliardi di euro alla fine di quest’anno, continua a crescere il segmento della contract logistics in Italia.
Pur avendo affrontato le sfide legate alla pandemia e alla guerra in Ucraina, la crescita dei costi di produzione la carenza di manodopera, la logistica per conto terzi si conferma, così, una parte essenziale del settore.
I dati sono stati resi noti oggi a Milano, nel corso del convegno “Logistica: Strategia e Attrattività fa(ra)nno la differenza”, durante il quale è stata presentata la ricerca dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano.
Una crescita più moderata quella del 2023 (+ 5,5%) che conferma i trend del 2021 (+16,8%, pari a 100 miliardi di fatturato) e del 2022 (+6,4%, pari a 106 miliardi).
Scendendo ancor di più nel dettaglio e analizzando i dati consolidati del 2021, si evidenzia che la terziarizzazione raggiunge il 45,3% del valore delle attività logistiche in Italia.
Come si diceva, però, ci sono delle carenze da colmare: mancano almeno 60.000 lavoratori e circa il 75% dei fornitori di servizi logistici opera in condizioni di sottodimensionamento. A questo si aggiunge una scarsa partecipazione femminile (solo il 20,4%).
Un problema non solo italiano. In tutta Europa, si calcola la carenza di 1,1 milioni di personale.
Altro elemento è l’assetto del settore: grazie all’ingresso dei big player, diminuiscono le imprese – 82.000 nel 2021 contro le 84.500 nel 2020 – e diventano più strutturate, da un lato, mentre dall’altro si accorcia la filiera.
Ma il mondo della logistica parla sempre più anche il linguaggio della sostenibilità con impegni mirati alla transizione green.
Si parla così di logistica smart, logistica sostenibile e logistica circolare.
In tema di logistica smart, si osserva un continuo sviluppo di nuove tecnologie e applicazioni 4.0.
Le aziende stanno lavorando, infatti, sulla digitalizzazione dei processi e dei documenti, guardando sempre più ai big data.
C’è, però, anche una nuova attenzione alla sostenibilità sociale e a processi human-centric che valutano l’impatto sulle persone delle soluzioni da adottare, coinvolgendo in alcuni casi il personale operativo nella progettazione delle soluzioni stesse.
Pensiamo, ad esempio, alle tecnologie digitali per il trasporto che hanno conseguenze positive sulle condizioni di lavoro e di guida degli autisti come le app per rilevare la presenza di aree di sosta sicure.