5 Dicembre 2024
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Preoccupazione per le tensioni sul Mar Rosso, cala il traffico merci

Con il proseguire degli attacchi degli Houthi – i ribelli yemeniti sostenuti dall’Iran – alle navi commerciali che transitano nel Mar Rosso aumenta il rischio di escalation militare.

Intanto nella notte fra l’11 e il 12 gennaio si è svolto un raid coordinato dagli Stati Uniti contro postazioni yemenite.

Le conseguenze sui commerci marittimi internazionali si stanno già facendo sentire, ma potrebbero peggiorare.

Il prossimo 22 gennaio, a Bruxelles, si terrà il Consiglio Affari Esteri Ue per stabilire le azioni comuni su cui sta lavorando il Servizio europeo di Azione Esterna.  Ma per quel che riguarda gli impatti economici del traffico merci bisognerà attendere il prossimo 15 febbraio, quando la Commissione europea aggiornerà le sue previsioni.

Se i problemi dovessero “persistere o peggiorare, ci sarebbero possibili ricadute per i prezzi dell’energia e per le catene di approvvigionamento, che potrebbero nuovamente alimentare le pressioni inflazionistiche”, ha spiegato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni.

Secondo il Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, però, “il danno economico è già iniziato per i nostri porti, soprattutto quelli del Sud, ma anche quello di Genova”.

Il canale di Suez – che da lì è la via obbligata per il Mediterraneo – rappresenta il 12% del commercio mondiale in termini di transiti di merci in commercio internazionale; un dato che sale al 30% se si considerano i soli container. Dal punto di vista energetico, attraverso il canale passa circa il 10% dei prodotti petroliferi raffinati, l’8% del GNL e il 5% del greggio.

Se guardiamo al nostro Paese, per Suez transita il 40% circa dell’import-export marittimo italiano per un totale di 154 miliardi di euro. Stando ai dati delle prime settimane di gennaio, si resisterebbe già un calo dei traffici attraverso il Canale di circa il 20%.

La rotta alternativa è il Capo di Buona Speranza, ma circumnavigare l’Africa allunga i tempi di circa il 40/60% e aumenta i costi (si parla di circa il 250% rispetto dal 21 novembre).

E come chiarisce anche S&P Global Commodity Insights le deviazioni sul Capo di Buona Speranza stanno causando una limitazione dell’offerta di container, a causa di tempi di consegna aggiuntivi, che sarà accentuata in vista del capodanno Cinese.

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