4 Novembre 2024
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Ue: crescita del 13,5% per commerciali e industriali nel primo semestre del 2016

camion_generci_tn_290_230Un 2016 positivo, almeno finora, per il mercato europeo dei veicoli commerciali e industriali. I dati da ACEA – European Automobile Manufacturers’ Association – rivelano che a giugno 2016, la domanda di immatricolazioni di veicoli commerciali e industriali ha toccato un + 13,3% rispetto a giugno 2015, per il diciottesimo mese consecutivo, con un totale di 223.519 unità. La crescita è stata riscontrata in tutti i maggiori Paesi, con un + 29,9% in Italia, + 14,5% in Spagna, + 11,3% in Germania, +11,1% in Francia e il 2,8% inglese, che già mette sull’avviso circa un’inversione di tendenza e le incertezze sul Brexit, anche in considerazione dei risultati negativi provenienti dagli USA.

Guardando al primo semestre 2016, il mercato Ue è cresciuto del 13,5%, per un totale di 1.170.263 nuovi veicoli: in Italia l’incremento delle immatricolazioni ha raggiunto il 30,8%; in Spagna il 14%, in Francia il 12,7%, in Germania il 10,4% e in Gran Bretagna – ancora fanalino di coda fra i Paesi più popolosi – il 3,6%.

Segmentando i risultati per tipologia di veicolo, le immatricolazioni in Ue degli LCV (Light commercial vehicles), comparandole col giugno 2015, sono cresciute del 14,2% (+187.158 unità); in questo segmento l’incremento è ancora più radicato e prosegue senza interruzioni da 34 mesi. I risultati per Paese parlano di un +27,6% in Italia, +17,3% in Spagna, +12,9% in Germania e +11,3% in Francia. Il passo meno sostenuto della Gran Bretagna è confermato dalla modesta crescita del 2,7%. Riguardo al primo semestre 2016, la crescita per l’Ue ha toccato quota +13,2%, con un +31,3% in Italia, +13,8% in Spagna, +12,4% in Francia e +10,9% in Germania. La Gran Bretagna segna ancora il passo, con un modesto +3%.

Per quel che attiene i veicoli oltre le 3,5 tonnellate (MHCV – Medium and Heavy Commercial Vehicles), le immatricolazioni in Ue nel giugno 2016 risultano cresciute del 10,3% rispetto al giugno 2015.. I risultati però, per i grandi Paesi sono contrastanti: sia l’Italia (+53%), la Francia (+15,7%) e, meno ampiamente, la Germania (+5,9%) le immatricolazioni risultano cresciute; la Spagna, invece, col suo -6,6% ha una performance peggiore rispetto all’anno precedente.

Nel primo semestre 2016%, il mercato europeo nel suo complesso si è incrementato del 16,5%: nello specifico, l’Italia è ai vertici, col +34,2%; dopo di lei troviamo la Francia (+17%), la Spagna (+16%)  e il Regno Unito (+10,1%), tutte comunque con incrementi a doppia cifra.

I risultati per i veicoli pesanti, oltre le 16 tonnellate (HCV – Heavy Commercial Vehicles) nel giugno 2016 sono altrettanto significativi rispetto allo stesso mese del 2015, con un +13% di immatricolazioni sul territorio europeo: qui l’Italia è decisamente trainante per la crescita complessiva, con il suo +62,7%. Il Paese immediatamente successivo, nei risultati, è la Francia, con +17,9%; seguono la Germania (+9.8%) e il Regno Unito (+1,1%). In controtendenza la Spagna, -15,7%: il dato negativo può spiegarsi giacché il Piano Nazionale dei Trasporti aveva già impresso un’accelerazione delle immatricolazioni per il rinnovo del parco circolante pari ad oltre il 100% rispetto al giugno 2015.
In questo comparto, il primo semestre 2016 ha registrato una crescita complessiva del mercato europeo pari al 17,6%; nello specifico, l’Italia guida ancora la classifica con il +36,9%; subito dopo c’è la Francia con +18%, la Spagna con +11,8%, la Germania +9,7% e la Gran Bretagna con l’8,4%; quest’ultima riflette i benefici influssi del mercato europeo in questo periodo, che hanno concretizzato il ricambio dei veicoli delle flotte.

Gianandrea Ferrajoli, coordinatore di Federauto Trucks ha commentato: “L’Italia si è confermata la ‘locomotiva’ europea, giacché traina da 18 mesi l’incremento ininterrotto, sempre con risultati oltre il 20% e con punte che oltrepassano abbondantemente il 30%. Occorre, però procedere con cautela – continua Ferrajoli – considerando le potenziali cause di rallentamento o di inversione di tendenza. Bisogna che, parlando del sistema in generale, si concretizzino i contraccolpi del Brexit, finora solo paventati, per comprendere il ‘peso’ dell’uscita della Gran Bretagna dalla Ue anche nel nostro settore. Parlando specificamente dell’Italia, invece, sarà necessario verificare se le nostre reiterate richieste al Governo di approntare un Piano Nazionale Trasporti, al fine di rinnovare in nome della sicurezza, prima e della sostenibilità ambientale, poi, un parco circolante  fra i più obsoleti d’Europa, di investire nell’infrastrutturazione nei distributori di carburanti ‘puliti’, d’incentivare gli autotrasportatori ad acquistare veicoli ad alimentazione ecosostenibile, trovino accoglienza e un luogo di discussione e concreta realizzazione. Finora –  conclude il Coordinatore di Federauto Trucks – l’Europa ha costituito un esempio virtuoso di crescita, ma non vorremmo che mutasse il trend e ci trovassimo alle prese con il fenomeno di arretramento delle immatricolazioni che da tempo si sta registrando negli USA. Guardando il numeri del primo semestre, infatti, emerge una situazione critica con un significativo – 34,5% delle immatricolazioni. Urgono, quindi, decise contromisure, da elaborare grazie ad una cooperazione di tutti gli attori, pubblici e privati che determinano il mercato”.

Tratto da: http://www.trasporti-italia.com/commerciali/ue-crescita-del-135-per-commerciali-e-industriali-nel-primo-semestre-del-2016/26420

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