Sicilia, il viadotto riaperto con un anno di ritardo? Gli ingegneri: “Perso del tempo”
Il viadotto Himera in direzione Palermo poteva essere riaperto 11 mesi fa. Lo sostiene il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Palermo, Giovanni Margiotta, che considera la riapertura di sabato “un fatto importante per la mobilità regionale, soprattutto per i risvolti positivi che avrà sull’economia siciliana. Il buonsenso ha prevalso, e ne va dato atto al ministro Delrio e al presidente di Anas Gianni Armani che, con atteggiamento di autentica apertura, hanno preso in considerazione il nostro invito a non demolire la carreggiata e ad accertarne l’efficienza”. Ma, secondo gli ingegneri, molto tempo è stato perso.
“Resta una certa amarezza”, sottolinea Giovanni Margiotta, “perché questo risultato, a nostro avviso, si sarebbe potuto raggiungere molto prima se la direzione regionale Anas avesse dato regolare attuazione all’intesa sottoscritta con l’Ordine degli ingegneri a fine maggio dell’anno scorso. Oggi si dimostra la validità di quanto avevamo affermato oltre 11 mesi fa nella lettera inviata a tutte le istituzioni competenti, cioè che il viadotto non direttamente coinvolto nella frana poteva essere riaperto al transito dopo le opportune indagini tecniche, per le quali non erano necessari tempi lunghi, e che era infondata l’idea di demolirlo, avanzata a caldo dai funzionari di Anas Sicilia in assenza di qualsiasi verifica. Rinnoviamo il nostro apprezzamento”, conclude Margiotta, “per la sensibilità mostrata dal ministro Delrio e dai vertici nazionali Anas nell’ascoltare le osservazioni provenienti da professionisti che conoscono il territorio e nel voler poi convertire questo momento di dialogo in una cooperazione istituzionale il cui obiettivo era accelerare i tempi per ripristinare la continuità viaria, sfruttando anche i poteri emergenziali del commissario nominato dal governo”.