PRIMO VIA LIBERA AL QUARTO PACCHETTO FERROVIARIO DELL'UE
Per quanto riguarda gli appalti dei pubblici servizi il testo chiede che siano sempre gli Stati ad occuparsi dei contratti di aggiudicazione, ma verranno fissati degli standard di qualità e concorrenza che se non rispettati potranno portare all’intervento di Bruxelles. Verrà dato però molto tempo (fino al 2022) per adeguarsi alle nuove regole. Sarà poi fissato un numero minimo di contratti pubblici da aggiudicare, regolato in base al volume del mercato nazionale, per garantire spazio di agibilità ai piccoli e nuovi operatori. La limitazione degli operatori privati verrebbe accettata solo nel caso in cui venissero provate ripercussioni sulla redditività del servizio. Secondo una delle relatrici dell’Aula, Izaskun Bilbao Barandica (Alde), “bisogna creare un unico spazio in cui gli operatori ferroviari e i produttori siano in grado di fornire servizi migliori e più economici ai passeggeri e alle imprese” e la direttiva sull’interoperabilità “è un passo in questa direzione” perché “semplificherà le procedure, eliminerà le barriere e faciliterà l’emergere di servizi transfrontalieri”.
Nel capitolo certificazioni si tenderà a dare sempre maggiori poteri e responsabilità alla European Railway Agency (Era) che dovrebbe diventare il responsabile delle autorizzazioni unico a livello comunitario, lasciando alle autorità nazionali solo alcuni poteri e per un periodo di transizione o in casi in cui ci saranno accordi tra i due livelli decisionali, fermo restando che l’ultima parola resterebbe comunque alla Era. Quest’ultima sarà poi anche responsabile della creazione di un certificato unico di sicurezza che rimpiazzerà gradualmente quelli nazionali. Secondo il deputato dei Greens, Michael Cramer, “questo porrà fine all’attuale miriade di oltre 11.000 norme nazionali, che aggiungono costi e oneri amministrativi e minano il cammino verso un trasporto ferroviario più rispettoso dell’ambiente”. Ma sul punto per ora non sono convinti gli Stati che non vogliono cedere troppa autorità, e in corso di negoziato le differenze di opinione si sentiranno sicuramente.
Più severe diventeranno infine le regole per garantire che non ci siano conflitti di interessi tra il gestore e il proprietario dell’infrastruttura e le diverse compagnie.
Lorenzo Robustelli